Nelle scuole di ogni ordine e grado ci si prepara a dare voti decimali nelle valutazioni di fine anno, nonostante le scuole siano precipitate, come l’intero paese, in uno stato di emergenza senza precedenti, che ne ha sconvolto le normali condizioni di esistenza e di lavoro.
I Consigli di classe e i Collegi docenti ne discutono. Molti docenti, spesso la maggioranza, sono molto perplessi. Si rendono conto di muoversi fra l'incongruenza pedagogica e il falso ideologico in atto pubblico.
Eppure il MIUR ha confermato la normativa vigente e i DS, che si trovano tra l’incudine e il martello, è facile che in tanti casi finiscano con l’essere il martello.
Si rischia infatti
Insomma, ci si appresta a scrivere in atti ufficiali una quantità enorme di falsi. Perché ci si ostina a compiere atti così palesemente iniqui e a così forte rischio di invalidazione?
Le cause sono molte. E richiederebbero una lunga riflessione sul senso sempre più tecnocratico e sanzionatorio che la valutazione ha assunto nel nostro vivere sociale e nelle scuole. E se ne dovrà riparlare a scuola, appena sarà possibile.
Nel frattempo, Cidi e MCE hanno proposto congiuntamente, in un documento e in un appello ai Collegi docenti, una moratoria dei voti in tutti gli ordini di scuola. L'etica e la serietà professionale dei docenti non dipendono dall'età degli allievi!
I voti decimali, la cui credibilità pedagogica è ampiamente discutibile anche in condizioni normali, in queste condizioni eccezionalmente gravi, sono in bilico fra l'assurdità e l'ingiustizia. Ostinarsi in questa direzione sarebbe oltre tutto lesivo dello stesso impegno, della fatica, della buona volontà e del lavoro con cui la maggior parte di insegnanti e di allieve e allievi ha saputo fronteggiare questa emergenza.
Chiediamo pertanto al MIUR di essere coerente con i suoi stessi appelli alla valutazione formativa e di dichiarare la moratoria dei voti decimali in tutte le classi di passaggio di ogni ordine di scuola.
Se non succedesse, chiediamo ai dirigenti scolastici e ai collegi docenti, eventualmente collegandosi in reti territoriali, di compiere un atto di coerenza professionale deliberando il non uso dei voti, ma l’impiego di oneste valutazioni descrittive finali di ciò che è realmente avvenuto.
Dove la maggioranza dei docenti si pronunciasse diversamente, chiediamo ai singoli docenti di compiere un atto di disobbedienza civile in nome dell'etica e della coerenza professionali, rifiutandosi di dare voti o chiedendo di farlo solo a fronte di un esplicito e individuale ordine di servizio.
Ci appelliamo alle organizzazioni sindacali, alle organizzazioni dei genitori, alle associazioni professionali dei dirigenti scolastici, alle associazioni disciplinari perché si facciano parte in causa di questa richiesta.
Dalle nostre case, 30 aprile 2020
La redazione e il gruppo di lavoro della rivista “insegnare”.
Estensori e primi firmatari:
Mario Ambel - Caterina Amadio - Rosanna Angelelli - Giovanna Bertazzoli -
Gloria Calì - Angela Caruso - Daniela Casaccia - Elena Cassani -
Raffaella Corsi - Francesca Cristini - Grazia Dalla Valle - Carmela Fortugno -
Caterina Gammaldi - Luisa Girardi - Anna Chiara Monardo - Fiorella Paone -
Marilena Rossetti - Luigi Tremoloso - Maria Angela Truccolo
Qui è disponibile il testo del documento da scaricare e diffondere:
Per la moratoria della valutazione in decimi in ogni ordine di scuola.