In un volume miscellaneo del 1979, uscito da Zanichelli, e curato da Adriano Colombo, Daniela Bertocchi aveva scritto un saggio intitolato “Lettura e scrittura nella scuola media”; allo storico convegno LEND sulla lettura di Martinafranca, sempre del 1979, aveva tenuto una relazione su “La lettura per l’apprendimento: obiettivi e strategie nella scuola media”, i cui atti furono editi nel 1983 sempre da Zanichelli. E sempre nel 1983 uscì per Milella, Lecce, il volume La lettura. Con quegli interventi, Daniela Bertocchi poneva le basi per una didattica della lettura e della comprensione del testo che hanno segnato a lungo le innovazioni in questo settore strategico dell’educazione linguistica e dell’educazione alla cittadinanza attiva.
Riversava in quegli interventi, nonostante avesse allora poco più di trent’anni, le già solide esperienze di studiosa e di docente, maturate prima come insegnante di lingua straniera presso l’Università Nazionale della Somalia a Mogadiscio e poi a Corsico, Comune dell’interland milanese.
Ma nel frattempo, nel 1981, Daniela Bertocchi - con Luciana Brasca, Fiorella Elviri, Edoardo Lugarini e Maria Cecilia Rizzardi, un team che a lungo l'accompagnò nei suoi lavori - aveva pubblicato per le Ed. Scol. Bruno Monadori, Educazione linguistica e curricolo, un libro fondamentale per la progettazione curricolare nel campo dell’educazione linguistica, che sarebbe ancora oggi di enorme utilità compulsare, con buona pace delle tante approssimazioni scritte in anni più recenti contro la programmazione tassonomica per obiettivi.
Esponente del Giscel, vicina a Lend, spesso presente a iniziative del Cidi, Daniela Bertocchi ha accompagnato la vita professionale e associazionistica di almeno due generazioni di docenti che si sono rafforzati sui suoi testi di progettazione curricolare e metodologia didattica, hanno usato i suoi libri di testo, hanno seguito le sue attività di formazione. Ne hanno conosciuto il rigore scientifico, la coerenza e la passione professionali, il carattere schivo e al contempo fermo, la fuga ostinata da ogni forma di vanità.
A Daniela Bertocchi molti insegnanti di italiano di questo paese devono molto. Non ultimo un merito non da poco e non a tutti noto. Molto di quello che c’è di buono nelle prove Invalsi di italiano e nell’attuale Quadro di Riferimento lo si deve a lei, a partire dall’inversione di tendenza rispetto all'impostazione della fase iniziale a dir poco disastrosa.
Con Daniela Bertocchi, che incontrai la prima volta nel 1979 mentre affaticata da quel suo fastidio all’anca scendeva accanto a Edoardo le scale di un albergo di Martinafranca , ho condiviso negli anni la passione per la didattica dell’italiano e un dialogo silenzioso, a distanza, fatto di letture comuni e di scelte condivise.
Penso che sarà impegno comune di molti continuare a lavorare per le cose in cui Daniela ha sempre creduto, a partire dai prossimi mesi, in questo 2015 che segna il quarantennale delle Dieci Tesi per un’Educazione linguistica democratrica, un fine a cui lei ha dato molto e una ricorrenza che avremmo voluto celebrare insieme. Ma non sarà possibile. Daniela Bertocchi si è spenta ieri notte.
Ciao, Daniela. E grazie!
Un suo agile intervento reperibile in rete su un tema di forte attualità: Quando le parole contano: test, quiz, quizzone… (dal sito IRSEF-IRFED Lombardia)
L’immagine è una slide tratta da Valutazione delle competenze « tout comme c'est en forgeant qu'on devient forgeron, c'est en résolvant des situations complexes que l'on devient compétent » , ELLIS valutazione delle competenze di daniela bertocchi e elisabetta visintainer, 24 ottobre 2008; in http://slideplayer.it/slide/190766/