Lo scorso 23 settembre, presso la Commissione Cultura, ha avuto luogo l'audizione informale della Ministra dell'istruzione in merito alle priorità nell’impiego del Recovery Fund nel campo dell’istruzione.La performance di Lucia Azzolina dura una ventina di minuti ed è quindi abbastanza sostenibile. In ogni caso, ne elenco le parole-chiave, che mi sono coscienziosamente annotato:
Insomma, un’evidente messa in fila di significanti-quasi-vuoti, di parole-ombrello a cui ciascuno può dare il senso e l’interpretazione che più gli aggradano. A cui si aggiunge una citazione del principio dello Universal Design for Learning rivolta alla separazione delle piattaforme (e non all’integrazione e alla inclusività dei percorsi).
Puntuale arriva però il gradimento del Sole24ore, che si augura che la formazione sia obbligatoria.
Insomma, se non ci affrettiamo a colmare la pressoché totale mancanza di elaborazioni politico-culturali davvero alternative, che non si limitino al rifiuto pregiudiziale, è molto concreto il rischio che il solo approccio (in particolare a proposito delle cosiddette competenze tecnologiche) sia quello di GAFAM, ovvero la diffusione e la pratica presso studenti e personale della scuola delle skills adattive al capitalismo di sorveglianza.
Per questa ragione, invito alla lettura e alla discussione di questo mio dialogo con Stefano Penge a proposito della possibilità di utilizzare invece le tecnologie digitali in funzione dello sviluppo umano e della democrazia della conoscenza